sabato 4 aprile 2015

Barricate

Pensavo di non parlarne più, di tenermi in casa ogni disturbo, ogni ininterrotta fatica. Che tacere, sorvolare, producesse lo stesso effetto che condividere e stimolare qualche scambio di idee. Tuttavia i recenti fatti di cronaca della nostra città mi stanno facendo ricredere. L'attuale giunta è stata eletta in seguito a inclementi proteste di piazza che hanno portaato la precedente amministrazione a dimettersi, lasciando una pesantissima eredità in termini di bilancio fraudolento e sbando politico.
Ora ci troviamo a nuove insurrezioni infiammate a difesa degli ultimi brandelli di welfare e di identità culturali. Miopi operazioni di bilancio stanno falcidiando ogni possibile azione che lasci un minimo di dignità ai cittadini meno fortunati e stanno bruciando un patrimonio di cultura dell'istruzione, costruita lungo un percorso secolare e che ha visto dagli anni settanta delegazioni da tutto il mondo venire a imparare il modello delle scuole per l'infanzia di Parma. Questo tentativo di tabula rasa di impronta iper-tatcheriana tenta di scovare qualche pulviscolo di risorse -rispetto al vuoto pneumatico delle casse comunali- innescando fumose alleanze con le major dell'assistenza alla persona "dalla culla alla bara". E questo ha incendiato il senso civico che Parma, nel profondo della propria identità, ancora detiene. Barricate di proteste si stanno succedendo per i nostri ragazzi, per i bambini e per quanto ci è stato consegnato.
Pensato di non dire più nulla, ma vedo che per loro è importante ogni nostra attenzione, da quelle determinanti a quelle quotidiane. Sia che si tratti di bambini che cresceranno con le difficoltà della maggior parte di noi e sia, anzi soprattutto, che si tratti di quelli che faticano ad essere accettati per quello che sono, ad essere inclusi. Tocca a noi.
Qui tocca a me.
http://www.gazzettadiparma.it/news/news/262503/Asili--genitori-infuriati--.html